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In gioventù le ragazze potevano gareggiare svestite come richiesto dal costume greco della nudità nello sport accanto ai maschi sia negli esercizi ginnici e nella lotta ,che nelle corse a piedi e a cavallo; tutte queste prove fisiche venivano svolte in pubblico davanti a spettatori adulti. Ragazze adolescenti hanno spesso partecipato anche alle Gimnopedie, la festività spartana dei "giovani nudi".

Le fanciulle erano solite danzare o cantare nelle feste sotto gli occhi dei maschi e solitamente partecipavano anche senza vesti ad alcune cerimonie religiose. Si esibivano con semplicità e senza alcuna malizia e avevano un comportamento austero e dignitoso anche se l'opinione comune non era così aperta. Nella sua innocente naturalezza,l'esposizione del corpo si collegava a un ideale atletico. La donna spartana era una sportiva: si esercitava nella ginnastica,nella corsa,nella lotta, nel lancio del giavellotto; gli altri Greci potevano scherzare su queste usanze e trarne addirittura lo spunto per una scenetta comica. L'educazione atletica delle donne spartane era un fatto molto serio, che integrava la donna negli ideali riconosciuti dall'intera comunità degli spartani. Sia a Sparta che ad Atene il posto della donna per eccellenza era la casa, però c'erano grandi differenze nei ruoli che esse esercitavano all'interno della società. Ad Atene, infatti, la donna era sostanzialmente sottomessa all'uomo, rimaneva a casa ad occuparsi dei figli e della gestione delle faccende domestiche e non aveva accesso a cariche                                                            pubbliche e neppure ad un'istruzione adeguata.

A Sparta, invece, le donne assumevano di frequente il ruolo di capofamiglia in quanto i mariti erano spesso impegnati in addestramenti militari o in guerre vere e proprie. Alle donne spartane era concesso di possedere delle terre e fin da piccole veniva loro insegnato come proteggersi, oltre che a leggere e scrivere, laddove alle donne ateniesi si insegnava ad occuparsi della casa e dei mariti.  Anche dal punto di vista della forma fisica, a Sparta le donne seguivano gli stessi allenamenti maschili mentre ad Atene si teneva in gran considerazione l'eleganza degli abiti. A Sparta si dava più importanza all'aspetto del corpo infatti le spartane erano formidabili atlete e prendevano parte a sport come la lotta e la corsa.

Le donne spartane, al pari degli uomini, eseguivano le pratiche atletiche e le esercitazioni militari per essere in grado di difendere le città quando gli uomini erano lontani, per esempio per un conflitto bellico. Spesso gli stessi allenamenti erano promiscui e, non di rado, le donne Spartane erano vincitrici di competizioni olimpiche. A loro si deve la pratica della nudità, tanto criticata dalle altre popolazioni del tempo, ritenuta da loro utile per essere più agili nel compiere le azioni ginniche. Le donne Ateniesi, per contro, vivevano quasi in caste, isolate dalla vita sociale delle città, uscivano raramente e sempre accompagnate, non incontravano quasi mai gli uomini e non sceglievano il marito. Vi erano tuttavia delle categorie di donne che, per il lavoro che svolgevano, avevano una più ampia libertà e, spesso, anche una maggiore influenza nella vita della città. Era questo il caso delle prostitute, delle musiciste e delle danzatrici.

Sito realizzato da: Barin Francesco & Mattiello Nicola

Gruppo di lavoro: Barin Francesco, Mattiello Nicola, Zanin Emily e Barolo Simone

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